Descrizione
Villa Borbone è sicuramente fra i luoghi storici più affascinanti della città di Viareggio. Restaurata e adibita a spazio polivalente dal Comune, sorge in uno degli angoli più suggestivi del territorio versiliese: la macchia lucchese del Parco Naturale di Migliarino- S. Rossore- Massaciuccoli, un territorio magico, di cui la Villa è ingresso privilegiato. Il suggestivo contesto culturale e storico paesaggistico di Villa Borbone, dove il fascino dell’antica struttura si coniuga alla funzionalità e all’avanguardia delle soluzioni tecnologiche presenti, offrono un’ampia scelta di spazi che possono soddisfare ogni tipo di esigenza. L’elegante scenario della Villa, la Limonaia, il Giardino sonoro e lo splendido parco si configurano difatti come spazio ideale per momenti speciali, da cene di gala a cerimonie, convegni, meeting aziendali e concerti di musica classica. Nella stagione estiva la Villa ospita vari eventi musicali e spettacoli teatrali.
L’aspetto attuale della villa è il risultato di una serie d’interventi susseguitisi per tutto l’Ottocento. La costruzione nasce nel 1822 come casino di caccia a corredo del grande parco che Maria Luisa di Borbone, duchessa di Lucca, aveva fatto progettare dall’arch. Lorenzo Nottolini per Viareggio. La villa, protetta da una recinzione che delimita il giardino, affacciato con un cancello monumentale sul viale dei Tigli, è posta al centro di una grande tenuta agricola e immersa nel parco di Migliarino S.Rossore Massaciuccoli. Essa è costituita da un corpo centrale all’estremità del quale, a sud e a nord, si attestano due corpi perpendicolari che danno origine ad una pianta a forma di H. Il corpo nord è costituito dalla cappella mausoleo, caratterizzata dalla facciata marmorea in stile neotrecentesco, ove sono sepolti i sovrani di Lucca e i loro discendenti e, a seguire, le scuderie mentre nel corpo sud, caratterizzato da finestre tripartite con finiture in mattoni faccia vista di gusto mitteleuropeo, originariamente adibito a locali di servizio e deposito, oggi sono ospitati uffici e spazi per convegni. La facciata principale, in linea con lo stile compositivo peculiare dell’architetto lucchese Lorenzo Nottolini, è caratterizzato da finestre inquadrate da cornici, in marmo bianco di Carrara, così come lo stemma della famiglia Borbone posto sopra la portafinestra centrale del primo piano. Il tetto è coronato da una terrazza, cinta da una ringhiera in ghisa, da dove originariamente era possibile vedere il mare. Da notare sono le due grandi aperture, chiuse con infissi in legno e vetro, che si aprono su i due “passaggi” di collegamento con il giardino posteriore, pavimentati in pietra e caratterizzati da volte a botte dipinte a tempera originariamente utilizzati per transito delle carrozze. L’edificio, pur avendo subito continui rimaneggiamenti si presenta come un palazzo dalle proporzioni equilibrate consono ad una residenza di campagna che, da casino di caccia a casa padronale e infine dimora di villeggiatura borghese. Il complesso è inoltre corredato da una limonaia costituita da un corpo di fabbrica lungo e stretto caratterizzato da grandi arcate rivolte verso il giardino. L’idea della Villa nasce con Maria Luisa di Borbone Duchessa di Lucca dal 1818. A lei si devono alcune delle decisioni fondamentali per Viareggio: nel 1819 la costruzione della prima darsena e l’acquisto dell’intera pineta e marina di levante, la redazione del piano regolatore dello sviluppo urbano, nel 1820, l’elevazione di Viareggio a rango di città e nel 1823 l’istituzione del circondario marittimo. È sempre Maria Luisa che, nel 1820, incarica l’architetto di stato Lorenzo Nottolini di studiare il progetto per una reggia corredata da un casino di caccia che verrà realizzato solo in piccola parte in quanto essa muore a Roma nel 1824 ed il suo successore, il figlio Carlo Lodovico duca di Lucca, abbandona i progetti monumentali della madre. Successivamente, a partire dal 1844, vengono edificati i diciassette cascinali per alloggiare i contadini della tenuta in cui venivano coltivate viti e pioppi. Nel 1847 Carlo Lodovico diviene duca di Parma col nome di Carlo II e cede il Ducato di Lucca a Pietro Leopoldo di Toscana che nel 1849, in seguito all’insurrezione nel Ducato, abdica in favore del figlio Carlo Ferdinando che gli succede assumendo il nome di Carlo III acquisendo anche la tenuta di Viareggio. Carlo III farà costruire, su progetto dell’architetto Giuseppe Gheri, la cappella dedicata a San Carlo Borromeo che costituisce l’elemento di maggiore interesse del complesso in quanto vero e proprio mausoleo funebre della famiglia Borbone-Parma. La Villa con la estesa tenuta agricola viene poi assegnata, per successione ereditaria, a Bianca moglie dell’arciduca d’Austria Leopoldo Salvatore d’Asburgo Lorena nipote del granduca di Toscana Leopoldo II. Durante la prima guerra mondiale la villa viene requisita come proprietà nemica in quanto austriaca e adibita a comando del Balipedio dalla marina militare. Successivamente venne restituita ai legittimi proprietari che la abitarono stabilmente fino al 1985 quando viene venduta all’ing. Benvenuto Barsanti che la donò poi al Popolo di Viareggio affidandone la custodia al comune. Nel 2005 il comune con l’acquisto della cappella, dagli eredi Borbone, ha riunificato il complesso monumentale.